E’ ufficiale! Da ieri, 2 dicembre 2013, Paolo e nove valorosi brothers si sono trasferiti a Jareya.
Eccoli intenti a costruire una cucina provvisoria.
Intanto l’asilo comincia a colorarsi…
I giorni scorsi sono stati molto intensi alla Nawa Maskal School.
Si sono svolti infatti gli esami del primo quadrimestre, in un clima di grande concentrazione.
Al termine degli esami è stato il momento della consegna delle pagelle. Massiccia la partecipazionedi fratellini, sorelline e genitori, fatto insperato visto che questo è il periodo delle grandi piogge monsoniche, da sfruttare al massimo per il lavoro nei campi.
Da segnalare poi che la scorsa settimana è arrivata a Ranchi una piccola task force, che ha assistito agli esami, ha dato una mano presso il Silai Centre e si è informata per l’impianto fotovoltaico da realizzarsi a Jareya, in modo da dotare la scuola di energia elettrica. Di questa piccola task force facevano parte Alice, Monica e Roberto, 3 membri di Jarom appena ripartiti.
Da poche ore sono invece arrivati in India i ragazzi che parteciperanno al campo incentrato sul progetto a Jareya: Chiara, Elisa e Gianluca.
A brevissimo altre news da parte loro.
[Negli ultimi mesi tre di noi – Elisa, Maddalena e Chiara – sono state a Ranchi e Jareya. Chiara, tuttora in India, ci manda questo resoconto dell’inizio dell’anno scolastico a Jareya]
All’inizio di aprile la Nawa Maskal School ha avviato il nuovo anno scolastico con 4 classi dell’asilo, 2 prime, 2 seconde, la terza, quarta, quinta, sesta e, per la prima volta, la settima.
Tra le file degli insegnanti ci sono stati alcuni cambiamenti rispetto all’anno precedente: sono aumentati di tre e quattro sono cambiati, perciò si contano sette nuovi insegnanti, e tutti sanno il mundari.
Nel corso di questi primi 2 mesi di scuola è stato effettuato il censimento nelle classi con il quale si intende raccogliere dati sugli alunni quali villaggio di provenienza, nome di famiglia, lingua parlata a casa; questo lavoro si è svolto intervistando singolarmente i bambini ed è risultato particolarmente rallentato dall’ostacolo linguistico (la maggior parte degli alunni parla solo mundari o sadri, non capiscono l’inglese e faticano con l’hindi), almeno in parte superato con l’aiuto di alcuni insegnanti. L’obiettivo finale è confrontare i dati raccolti per valutare la situazione scolastica degli alunni appartenenti a famiglie Munda, riconoscerne eventuali difficoltà rispetto agli altri alunni.
Proseguono intanto i lavori per l’asilo: attualmente è in corso la costruzione del tetto e si stanno installando l’impianto elettrico e le tubature dell’acqua; si prevede di finire i lavori verso ottobre-novembre di quest’anno.
Carissimi,
spero vi giunga gradito (e per tempo) il mio augurio di un Felice Natale e un gioioso Anno Nuovo.
I cavi telefonici tranciati per alcuni lavori in strada mi impediscono di aggiornarvi con continuità, …, ma quaggiù c’è un gran fermento (anche più del solito!):
la Little School procede a gonfie vele, Computer Centre e Morgante’s Library si stanno sviluppando molto e bene, raggiungendo sempre più giovani, il César Silai Centre è attraversato da venti di cambiamento che potrebbero finalmente portarlo al raggiungimento dell’autosufficienza economica, la Nawa Maskal School cresce e spero presto di farvi vedere il procedere dei lavori di costruzione dell’asilo (siamo alla copertura delle verande!), e …, non ultima, la nostra piccola comunità, proprio come vorrebbe il Natale di Gesù, è sempre più serena e gioiosa …: è ciò che desidero e prego anche per ciascuno di voi, con le vostre famiglie e i vostri affetti.
Un abbraccio, Paolo.
Martedì 13 novembre in tutta l’India si festeggia il Diwali, o “festival delle luci”, una delle più importanti festività del calendario indù.
Ogni casa si ricopre di luci colorate per celebrare la vittoria del bene sul male ed il ritorno a casa del dio Rama. Durante il Diwali inoltre, si prega la divinità Kali affinché porti salute nella propria casa.
Secondo la tradizione, se durante la notte tra il 13 ed il 14 novembre la divinità troverà una casa accogliente, decorata e illuminata, entrerà più volentieri, accogliendo quindi le preghiere dei propri fedeli.
Martedì 13 novembre 2012 in un quartiere di Ranchi, quartiere a prevalenza cristiana.
Sono seduta nella piccola cucina di Puja, ipnotizzata dai suoi gesti sicuri e precisi. La guardo senza riuscire a dire una sola parola. Osservo la delicatezza con cui prepara il riso, l’eleganza con cui si
muove tra le pentole ed i contenitori di alluminio…questo silenzio non è imbarazzante, è il silenzio un po’ emozionato che precede la celebrazione della festa di questa sera.
Puja ha 22 anni, indù, è nata e cresciuta in quel quartiere di Ranchi. Non ha avuto la possibilità di studiare, eppure riesce a parlare con me in inglese…non so dove l’abbia imparato! Lavora da qualche anno in una sartoria, è una ricamatrice. Vive in una stanza in affitto con la sua famiglia (padre, madre, un fratello ed una sorella): stesso letto e nessun bagno. I genitori stanno cominciando a pensare al suo matrimonio, forse il prossimo anno le faranno conoscere il futuro marito.
Un po’ di farina e un po’ d’acqua per i chapati; patate; farina di ceci, acqua, sale, lievito, peperoncino per i pakori (il mio piatto preferito).
Capisco che Puja mi sta preparando tutto ciò che preferisco…ok, farò cena a casa sua!
Poi comincia a schiacciare il riso su una pietra piatta fino a quando ne esce una cremina bianca, che mette da parte in un angolino.
I bambini delle altre stanze in affitto entrano ed escono, portano dei colori a dita, dei pennelli e urlano “happy diwali happy diwali”!
La mamma di Puja oggi è a digiuno. Arriva a casa stanca, si siede per terra e prepara e allestisce un piccolo angolo dedicato alla preghiera.
Puja e la sorella allora prendono i colori a dita e la cremina bianca di riso per creare dei disegni ornamentali sul pavimento. La piccola entrata di casa, e l’altra entrata che da sulla camera da letto
vengono colorate e dipinte con cura. Disegni rossi, verdi, bianchi e gialli.
Ed è già ora di cena…prima mangiano il fratello e il padre, poi noi due, sedute una di fronte all’altra nel minuscolo spazio della cucina. I miei chapati non sono perfettamente tondi, ma è tutto buonissimo … come sempre.
La mamma e la sorella mangeranno dopo la preghiera serale che coinvolgerà tutta la famiglia fino a tardi.
Tutto intorno è festa…do un’occhiata alle altre porticine che danno sul cortile interno e sono ormai completamente adornate di luci colorate.
E finalmente è il momento di accendere i diya! I diya sono piccoli porta- candele di terracotta che vengono disposte davanti alle case come a formare un corridoio, o sui balconi, o sui muretti delle case e dei cortili… La notte del diwali i diya sono ovunque…
Puja e la sorella riempiono i piccoli diya di olio e preparano tanti pezzi di cotone da metterci dentro, e io… ho il compito di accendere tutti i piccoli dyia davanti alla casa di Puja…Emozionata!
E’ tutto pronto!
La mamma mi chiede di poter fare una preghiera con lei… Mi avvicino al piccolo altarino che ha preparato, mi siedo a gambe incrociate e prego… O forse non prego, ma penso… Penso che mi sento a casa, e penso che sono fortunata e che vorrei poter esprimere tutta la mia gratitudine per chi ha saputo farmi sentire in famiglia.
E così, la abbraccio.
Grazie!
Federica