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India Jareya News

Kahani: un libro di favole dall’India all’Italia

Chi ci conosce sa che per anni come Jarom abbiamo avuto in mente un ambizioso progetto: la realizzazione di un libro illustrato di favole tradizionali Munda. Durante il campo 2017 le attività e laboratori con le classi della Nawa Maskal School prevedevano la raccolta di alcune storie Adivasi, punto di partenza di questa iniziativa.

Con questo progetto vogliamo creare una documentazione scritta che aiuti a preservare il patrimonio culturale dei Munda, il quale viene trasmesso perlopiù oralmente, e allo stesso tempo che possa far sperimentare il piacere della lettura nella propria lingua madre ai bambini/e Munda, mantenendoli vicini alle proprie radici culturali. Questa pubblicazione inoltre permetterà di instaurare un ponte interculturale tra Italia ed India attraverso la promozione e distribuzione del libro in Italia e l’organizzazione di letture laboratoriali nelle scuole.

La scorsa primavera abbiamo ripreso questa idea durante un periodo di collaborazione con la ESCP Business School. In particolare, un gruppo di studenti/esse internazionali, provenienti dal Belgio, Francia, Germania, Libano e Svizzera, ci hanno aiutato a costruire il progetto nelle sue diverse parti. Dopo di che abbiamo partecipato ad una richiesta di finanziamento presso la Chiesa Valdese..e abbiamo vinto!

Ecco allora che negli scorsi mesi siamo stati impegnati nella traduzione delle storie dal Mundari in Italiano, Inglese e Hindi, grazie al lavoro di un professionista, alla realizzazione del layout e delle illustrazioni. Il lavoro sta procedendo e noi non vediamo l’ora di farvelo vedere!

Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

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India Jareya News Racconti dai campi

Aperte le candidature per il campo Jarom 2023!

A partire dalle ore 20.00 del 23 Dicembre 2022 fino alle 23.59 del 3 Gennaio 2023 (o fino al raggiungimento del numero massimo di 30 candidature) si può inviare la domanda di iscrizione per il campo Jarom 2023.

Prima di procedere suggeriamo di leggere con attenzione le seguenti informazioni in merito al campo:

  • Campo aperto a persone maggiorenni al momento della partenza.
  • Il campo si svolgerà tra il 5 e il 25 agosto 2023 (appuntamento a Delhi il 5 agosto).
  • Partecipazione al corso di formazione obbligatoria (gli incontri saranno in orario serale tra febbraio, marzo, aprile 2023).
  • È necessaria un’assicurazione sanitaria valida per l’intera durata del campo.
  • Viene richiesta una caparra di 100€ che, in caso di effettiva partecipazione, servirà a coprire i costi del volo interno Delhi-Ranchi e altre spese comuni al gruppo.

Ulteriori informazioni logistiche (costi, visto, vaccini, etc.) si trovano qui.

Per partecipare ai campi Jarom è necessario che i volontari e le volontarie rispettino i valori fondanti dell’Associazione e condividano gli obiettivi del campo. Inoltre durante l’esperienza in India i partecipanti si impegnano a:

  • Conoscere la realtà locale (visite a villaggi, Ranchi, Calcutta, esperti/attivisti in contesti adivasi).
  • Svolgere laboratori e attività con le classi e insegnati della Nawa Maskal School.
  • Mantenere/sviluppare relazioni con i membri della rete locale.

I candidati saranno contattati per un colloquio di persona a partire dal 9 Gennaio 2023 (o su Skype in casi eccezionali)

ISCRIZIONI CHIUSE

Per qualsiasi dubbio o curiosità, potete contattarci via Instagram, Facebook o email scrivendo a campi@jarom.org.

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India News

People’s Archive of Rural India

«If the media tell you “x” is the new messiah, if the media tell you “x” will lead us the promised land, if the media tell you “x” is the hottest property in town, and we ought to listen to him, the “x” is a criminal». P. Sainath

Il giornalista indiano Palagumni Sainath, fondatore del progetto People’s Archive of Rural India (PARI) in svariate pubblicazioni ed interviste accusa la stampa di agire come strumento dei poteri forti che perpetuano ingiustizie nei confronti delle minoranze. In particolar modo, si concentra sull’India rurale, di cui cerca di preservare il patrimonio culturale, raccogliendo nel suo progetto testimonianze, storie, video e audio. A suo parere, ci sono storie che meritano di essere raccontate e non ricevono le giuste attenzioni.

Sainath racconta le storie dei poveri delle campagne indiane e riesce a farlo in maniera diretta, dando modo di conoscere senza filtri la realtà di queste persone molto spesso ignorata e dimenticata. Il suo obiettivo è aiutare le popolazioni rurali e la società indiana intera a prendere consapevolezza delle ingiustizie presenti su tutto il territorio.

«In Sainath’s stories, the rural poor are not an afterthought, or a statistic, or sorry victims. Instead, with imaginative empathy, a poet’s eye, and fierce intelligence, he documents the everyday and extraordinary lives of the millions of farmers and impoverished laborers fighting for survival in the face of corporate greed, governmental collusion, and societal indifference » (Against Stenography for the Powerful: An Interview with P. Sainath– Cynthia, Shankar and Sainath)

Lavora a sostegno delle minoranze rurali per cui combatte con la diffusione di notizie e fatti di cronaca molto spesso censurate. Accusa fortemente i mezzi d’informazione che a suo parere riportano l’esatto opposto della realtà.

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Foto da People’s Archive of Rural India (PARI)

Attualmente in India è in corso la protesta dei contadini contro le leggi varate dal Governo che favorirebbero le multinazionali.

La protesta ha avuto inizio lo scorso novembre e sembra non avere fine.

Domani, 26 gennaio, giornata in cui ricorre la Festa della Repubblica indiana è prevista la più grande marcia di trattori lungo le strade della capitale Delhi: oltre 30’000 trattori marceranno allo slogan “no farmer, no food“.

A proposito di libertà di espressione e di storie mai raccontate, la pagina Facebook ufficiale della protesta è stata oscurata per via di segnalazioni da parte del Governo centrale indiano.

Per maggiori informazioni vi consigliamo alcuni articoli:

I contadini indiani stanno dando vita alla più grande protesta mai vista contro le multinazionali – Greenme.

Punjab, Haryana farmers to set out for tractor parade in Delhi on Saturday – The Times of India

Facebook clarifies why it blocked farmers’ ‘Kisan Ekta Morcha’ page on Sunday – here’s what it said – Times Now News


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Khumbamelā

Giovedì 14 gennaio ha avuto inizio il Khumbamelā che si concluderà il 27 aprile 2021.

Cos’è il Khumbamelā?

È un pellegrinaggio fondamentale per l’intero mondo ascetico legato all’induismo.

Consiste nel raduno in 4 città sacre dell’India (Illahabad, Haridvar, Nasik, Ujjain) ed avviene ogni 12 anni in ognuna.

Perchè è importante?

Perchè durante questo pellegrinaggio si espletano doveri di rappresentanza degli ordini ascetici, alcuni esempi: omaggio ai maestri, rinnovo dei vertici e riti iniziatici.

Il momento principale è il bagno rituale nelle acque sacre al sorgere del sole, rito sacro ma anche momento simbolico in cui gli asceti degli ordini più importanti hanno diritto ad espletare i propri riti per primi.

Il Kumbh Mela a Prayagraj (Allahabad), India, 15 gennaio (AP Photo/Rajesh Kumar Singh)

Fra i vari ordini, i protagonisti indiscussi nelle foto e nei reportage più diffusi in occidente sono i nāgasaṃnyāsin, ovvero gli asceti nudi.

Quest’anno, come in ogni edizione del Kumbhamelā, è prevista l’affluenza di decine di milioni di persone nonostante la pandemia Covid-19. Le indicazioni ufficiali prevedono l’accesso al luogo di pellegrinaggio solamente a chi è risultato negativo al tampone, di indossare mascherine protettive e di mantenere le distanze di sicurezza, ma i giornalisti locali riportano che a rispettare le regole sono veramente pochi.

Per maggiori approfondimenti si leggano gli articoli dedicati della BBC e de Il Mattino:

India’s Kumbh Mela festival begins amid Covid concerns

India, al via il Kumbh Mela con il Covid: milioni convinti che gli dei li proteggano