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People’s Archive of Rural India

«If the media tell you “x” is the new messiah, if the media tell you “x” will lead us the promised land, if the media tell you “x” is the hottest property in town, and we ought to listen to him, the “x” is a criminal». P. Sainath

Il giornalista indiano Palagumni Sainath, fondatore del progetto People’s Archive of Rural India (PARI) in svariate pubblicazioni ed interviste accusa la stampa di agire come strumento dei poteri forti che perpetuano ingiustizie nei confronti delle minoranze. In particolar modo, si concentra sull’India rurale, di cui cerca di preservare il patrimonio culturale, raccogliendo nel suo progetto testimonianze, storie, video e audio. A suo parere, ci sono storie che meritano di essere raccontate e non ricevono le giuste attenzioni.

Sainath racconta le storie dei poveri delle campagne indiane e riesce a farlo in maniera diretta, dando modo di conoscere senza filtri la realtà di queste persone molto spesso ignorata e dimenticata. Il suo obiettivo è aiutare le popolazioni rurali e la società indiana intera a prendere consapevolezza delle ingiustizie presenti su tutto il territorio.

«In Sainath’s stories, the rural poor are not an afterthought, or a statistic, or sorry victims. Instead, with imaginative empathy, a poet’s eye, and fierce intelligence, he documents the everyday and extraordinary lives of the millions of farmers and impoverished laborers fighting for survival in the face of corporate greed, governmental collusion, and societal indifference » (Against Stenography for the Powerful: An Interview with P. Sainath– Cynthia, Shankar and Sainath)

Lavora a sostegno delle minoranze rurali per cui combatte con la diffusione di notizie e fatti di cronaca molto spesso censurate. Accusa fortemente i mezzi d’informazione che a suo parere riportano l’esatto opposto della realtà.

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Foto da People’s Archive of Rural India (PARI)

Attualmente in India è in corso la protesta dei contadini contro le leggi varate dal Governo che favorirebbero le multinazionali.

La protesta ha avuto inizio lo scorso novembre e sembra non avere fine.

Domani, 26 gennaio, giornata in cui ricorre la Festa della Repubblica indiana è prevista la più grande marcia di trattori lungo le strade della capitale Delhi: oltre 30’000 trattori marceranno allo slogan “no farmer, no food“.

A proposito di libertà di espressione e di storie mai raccontate, la pagina Facebook ufficiale della protesta è stata oscurata per via di segnalazioni da parte del Governo centrale indiano.

Per maggiori informazioni vi consigliamo alcuni articoli:

I contadini indiani stanno dando vita alla più grande protesta mai vista contro le multinazionali – Greenme.

Punjab, Haryana farmers to set out for tractor parade in Delhi on Saturday – The Times of India

Facebook clarifies why it blocked farmers’ ‘Kisan Ekta Morcha’ page on Sunday – here’s what it said – Times Now News


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Khumbamelā

Giovedì 14 gennaio ha avuto inizio il Khumbamelā che si concluderà il 27 aprile 2021.

Cos’è il Khumbamelā?

È un pellegrinaggio fondamentale per l’intero mondo ascetico legato all’induismo.

Consiste nel raduno in 4 città sacre dell’India (Illahabad, Haridvar, Nasik, Ujjain) ed avviene ogni 12 anni in ognuna.

Perchè è importante?

Perchè durante questo pellegrinaggio si espletano doveri di rappresentanza degli ordini ascetici, alcuni esempi: omaggio ai maestri, rinnovo dei vertici e riti iniziatici.

Il momento principale è il bagno rituale nelle acque sacre al sorgere del sole, rito sacro ma anche momento simbolico in cui gli asceti degli ordini più importanti hanno diritto ad espletare i propri riti per primi.

Il Kumbh Mela a Prayagraj (Allahabad), India, 15 gennaio (AP Photo/Rajesh Kumar Singh)

Fra i vari ordini, i protagonisti indiscussi nelle foto e nei reportage più diffusi in occidente sono i nāgasaṃnyāsin, ovvero gli asceti nudi.

Quest’anno, come in ogni edizione del Kumbhamelā, è prevista l’affluenza di decine di milioni di persone nonostante la pandemia Covid-19. Le indicazioni ufficiali prevedono l’accesso al luogo di pellegrinaggio solamente a chi è risultato negativo al tampone, di indossare mascherine protettive e di mantenere le distanze di sicurezza, ma i giornalisti locali riportano che a rispettare le regole sono veramente pochi.

Per maggiori approfondimenti si leggano gli articoli dedicati della BBC e de Il Mattino:

India’s Kumbh Mela festival begins amid Covid concerns

India, al via il Kumbh Mela con il Covid: milioni convinti che gli dei li proteggano