Con l’arrivo della bella stagione e le giornate che si allungano tornano gli eventi di Jarom. Vi proponiamo la prima proiezione nazionale di “Too Much Democracy” di Varrun Sukhraj (in lingua originale con sottotitoli in italiano) domenica 22 maggio, alle ore 20.30 presso il Comala (corso Ferrucci 65, Torino).
Ingresso libero e gratuito
Il documentario è un potente ritratto della grande protesta che per più di un anno, da settembre 2020 a novembre 2021, ha coinvolto milioni di contadini indiani contro la riforma del settore agricolo voluta dal Governo.
Trailer: https://youtu.be/M57lCFBgMpg
Per chi volesse approfondire, alla proiezione seguirà un breve dibattito guidato da Daniela Bezzi, giornalista, e Alessandra Consolaro, professoressa di Letteratura Hindi presso l’Università di Torino.
Evento fb: https://fb.me/e/1BIgTr7de
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i fatti al centro del film 
Nel settembre del 2020 il governo presieduto da Narendra Modi ha approvato un pacchetto liberista con cui rivoluzionare il settore dell’agricoltura. Tra le misure previste, l’eliminazione dei vincoli di prezzo per l’acquisto e la vendita di prodotti agricoli, che sono così potuti uscire dai circuiti regolamentati dallo stato per entrare nel settore privato a contrattazione libera.
Un grande vantaggio per le società agricole e di distribuzione più grandi, capaci di sostenere prezzi molto più bassi rispetto ai piccoli agricoltori. Questi ultimi hanno lamentato anche la loro completa esclusione dai negoziati sulla riforma, una violazione della Costituzione indiana che richiede invece consultazioni con tutti i soggetti interessati dalle nuove leggi.
È in questo contesto che migliaia di contadini hanno iniziato a scendere in strada per far sentire la loro voce. Quella che doveva essere una protesta contenuta si è trasformata con il passare delle settimane in una collera nazionale, in un paese abitato da 1,3 miliardi di persone, di cui la metà occupate nel settore agricolo.
Sono state bloccate per mesi le principali autostrade del paese, sono stati costruiti veri e propri accampamenti dove hanno vissuto i contadini durante i loro picchetti, ci sono state manifestazioni continue nelle strade di Nuova Delhi e delle altre città.
Nel novembre 2020 è stato anche indetto da 10 sigle sindacali un grande sciopero generale, che ha coinvolto oltre 250 milioni di lavoratori.
Le proteste sono andate avanti anche nel 2021 e con loro lo spargimento di sangue. Le associazioni degli agricoltori affermano che sono almeno 600 i contadini e gli attivisti che hanno perso la vita.
A novembre 2021, un anno e due mesi dal via libera alla riforma agraria, il premier Modi ha annunciato la sua abrogazione.
Il timore peró è che dietro alla decisione di Modi ci siano logiche di convenienza elettorale. Tra febbraio e marzo di quest’anno infatti erano in programma le elezioni in Punjab, Uttar Pradesh e Uttarakhand, stati in cui l’elettorato del settore agricolo ha un grande peso